Sentita battaglia che vede coinvolti puristi scozzesi e irlandesi, provocando non di rado diatribe di stampo nazionalistico, l’origine del distillato più celebre proveniente da queste aree è ancora un dibattito attuale: parliamo di whisky; oppure di whiskey?
Già dalle sue origini etimologiche, il termine di origine gaelica presenta radici differente per lo scozzese (uisge) e per l’irlandese (uisce). Questo venne utilizzato in seguito per indicare i distillati, similmente al termine latino “acqua vitae” – letteralmente, acqua viva o acqua della vita.
Whiskey è quindi la parola utilizzata per indicare il distillato di origine irlandese o statunitense, mentre per quello scozzese o canadese si utilizza whisky.
Questa differenza non sta solo ed esclusivamente nel nome, ma vi sono alcune diversità sostanziali tra i due paesi per quanto riguarda la lavorazione stessa del prodotto, a cominciare dal processo di distillazione: in Irlanda la bevanda viene distillata tre volte, contro le due della produzione scozzese, dal momento che per questo tipo di bevanda si utilizza in Irlanda orzo non maltato insieme al malto vero e proprio. Si ottiene quindi una bevanda notevolmente più morbida al palato, con un sapore molto più delicato. Per il whisky scozzese è invece impiegato orzo maltato, cui segue una doppia distillazione, che da come risultato un prodotto notevolmente più forte e dal sapore intenso. Infine il sapore così diverso è dato dall'utilizzo o meno di torba nel processo di essiccazione: nonostante la vasta disponibilità di questa materia prima, nell’Isola di smeraldo si tende a preferire un essiccazione in forni chiusi, evitando in questo modo il contatto diretto tra malto e fumi e conservando quindi gli aromi originari di orzo e miele.
Anche il fatto di utilizzare carbone al posto della torba come combustibile incide su questo fattore, donando ai whisky scozzesi note particolarmente forti e estremamente diversificate a seconda della regione di provenienza. La produzione di questo distillato è infatti estremamente legata alle diverse territorialità della Scozia, tanto che il sapore cambia radicalmente a seconda dei luoghi dove esso viene prodotto, con alcune punte di pregio per determinate regioni.
Per quanto riguarda la contesa paternità del distillato, le prime fonti scritte che ne attestano la produzione sono effettivamente scozzesi e datano 1494, data in cui si è registrata una richiesta al signor John Cor di 500 bottiglie di whisky da parte del re inglese. D’altro canto, si dice che all’arrivo di Enrico II nell’Isola di Smeraldo, questi trovò che già era praticata la distillazione da parte della popolazione locale. Inoltre, negli Annali di Clonmacnoise (Irlanda), risalenti al 1405, si parla della morte di un capoclan irlandese causata da un eccesso di acquavite.
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