Frutto ricco di minuscoli semi, la zucchina è andata incontro nei secoli a un’ambivalenza simbolica tra sacro e profano. La cucina ha contribuito a rivalutarla!
Le sorelle piccole di una grande famiglia
Quando si parla di zucca la mente corre inevitabilmente a quel grosso frutto arancione, tendente alla forma sferica (ma leggermente schiacciato alle estremità) e percorso da tante scanalature verticali che i bambini sono soliti decorare per Halloween e che occupa un posto privilegiato nella cucina italiana autunnale.
In realtà, secondo la tassonomia, sotto la categoria di “zucca” ricadono tutte quelle diverse specie vegetali appartenenti alla famiglia delle Cucurbitaceae. A questa appartiene anche la Cucurbita pepo L., meglio nota come zucchina (o “zucchino”), una specie di zucca caratterizzata da un frutto allungato e cilindrico di cui, come si può leggere in questo articolo su www.gazzetta.it, esistono diverse varietà, ciascuna con un aspetto distintivo e particolari caratteristiche fisiche e organolettiche che le rendono adatte a determinati utilizzi e abbinamenti in cucina.
Simbologia, dall’orto all’arte
Per la loro capacità di crescere velocemente e per la ricchezza di semi interni, le “zucche”, nelle loro molteplici varietà, sono state investite per secoli del significato simbolico di abbondanza, fecondità e rinascita (intesa sia come rigenerazione spirituale sia nel senso cristiano di resurrezione).
Ma la tendenza al rapido deperimento ne ha fatto anche un emblema di brevità della vita, fugacità, millanteria, sciocchezza e della speranza delusa (significati attribuiti al frutto soprattutto durante il Tardo Rinascimento).
In generale comunque le cucurbitacee subiscono ancora oggi gli effetti della demonizzazione simbolica a cui è andata incontro la loro capostipite “zucca” fin dall’età latina in cui, nonostante l’apprezzamento culinario dei Romani per questo frutto, si diffuse la tendenza a utilizzare solo i semi scartando la polpa. Pertanto la zucca si è iscritta nell’immaginario collettivo come una rappresentazione della vuotaggine e della stupidità, tanto che persino Petronio, nella sua opera sagace e amaramente ironica Satyricon, utilizza il termine “apokolokyntosis” (letteralmente “zucchificazione”) come metafora della morte dell’imperatore Claudio.
Basta un poco di zucchero… anzi: di sale!
A risollevare le sorti della zucca e di tutte le sue parenti ci ha pensato l’espressione “sale in zucca”, che restituisce a questo prodotto dell’orto la possibilità di farsi degno contenitore di qualcosa di utile e interessante, sottolineando tuttavia la mancanza di quelle qualità che il frutto non possiede in maniera intrinseca (sia da punti di vista del sapore sia per quanto riguarda l’accezione di “interesse”).
Entra qui in scena la cucina, in cui zucca e zucchine sono divenute una vera e propria prelibatezza versatile e declinabile a tutto pasto (dall’antipasto al dolce), grazie a ricette che non fanno per nulla rimpiangere il sapore dolce e neutro dell’ingrediente di base.
Un esempio di piatto estremamente gustoso, che in più rivaluta per contrappasso il senso di “vuotaggine” ingiustamente attribuito alle “cucuzze” è rappresentato dalle zucchine ripiene di Sonia Peronaci. Qui la scelta è ricaduta sulle zucchine tonde, trasformate in scrigni dal colore verde tenue (con tanto di coperchio!) che accolgono una ricca farcitura di carne, salsiccia, uova e formaggi. Insomma nulla da invidiare al più classico dei polpettoni arrosto!
Fuor di metafora… e dentro il forno!
Esiste anche la versione “a vapore” (cotte all’interno del cestello della vaporiera), ma il modo più delizioso per cucinare le zucchine ripiene e renderle succulente è farlo al forno. Ottima la cottura nel forno tradizionale, ma anche al microonde. In questo caso però non basta avere a disposizione un forno a microonde tradizionale, bensì serve un forno “combinato”, ovvero uno di quegli elettrodomestici da cucina di ultima generazione, innovativi, versarili e multifunzionali, che uniscono le tradizionali funzioni di riscaldamento e scongelamento dei microonde con quelle più avanzate dei forni tradizionali, come la cottura ventilata e la grigliatura.
Ne abbiamo parlato in questo articolo, indicando anche le variabili da valutare e le caratteristiche da considerare al momento dell’acquisto, in modo da compiere la scelta migliore in base alle proprie esigenze e abitudini di utilizzo.
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