Il vino italiano più bevuto è quello presente all’estero, soprattutto negli Stati Uniti per quanto riguarda questo ultimo anno. I dati sull’export del Made in Italy sono quelli ufficiali di Coldiretti che, a fronte di un boom nei consumi di vino sul territorio americano, mette in evidenza anche un calo delle richieste in Italia. A quanto pare gli italiani hanno ridotto il budget a disposizione relativo alla presenza di vino sulle proprie tavole.
Italia in testa nella produzione estera ma in calo in casa
Stando ai dati Coldiretti, la produzione globale di vino all’interno della Penisola è scesa del 5%, conseguente alla diminuzione della richiesta da parte dei consumatori italiani. Il nostro Paese rimane però al primo posto del podio per quanto riguarda l’export (48,8 milioni di ettolitri), saldamente davanti alla Francia (41,9 milioni di ettolitri) e seguita in terza posizione dalla Spagna (37,8 milioni di ettolitri).
La richiesta maggiore di vino imbottigliato italiano arriva dagli Stati Uniti. Un vero e proprio successo, come tiene a sottolineare Coldiretti, per quanto invece resti l’amarezza del calo interno di vendite al consumatore finale. L’Italia, da sempre Paese estimatore del vino, cede il passo a Germania, Francia (trovi il vino Chablis su Tannico) e Stati Uniti per quanto riguarda appunto il consumo pro-capite. La crescita più marcata si registra tra i consumatori americani, che sono diventati i primi nel mondo con oltre 30,1 milioni di ettolitri di vino richiesto sul mercato.
Contribuiscono a mantenere alto il livello di produzione di vino nel mondo anche altri Paesi (seppur lontanissimi nelle cifre rispetto a quelle italiane) come l’Australia, che quest’anno ha raggiunto i 12,5 milioni di ettolitri, con una crescita importante quanto rapida del 5%.
Si mantiene invece stabile, rispetto agli anni precedenti, la produzione della Cina che per il 2016 è stimata in 11,5 milioni di ettolitri. L’America Latina ha dovuto subire le conseguenze degli eventi climatici –si pensi all’Argentina- ed ha registrato un forte calo nella produzione, scendendo in picchiata verso gli 8,8 milioni di ettolitri di vino per quest’anno (-35% rispetto al 2015) mentre il Cile, con 10,1 milioni di ettolitri, ha diminuito la produzione interna del 21% rispetto al 2015.
Passando al Sud Africa, il calo registrato tra questo e lo scorso anno è pari al 19%, con una produzione di 9 milioni di ettolitri.
Nonostante quindi i cali nella produzione interna, l’Italia si conferma leader a livello mondiale e nell’export, soprattutto verso gli Stati Uniti. I vini più richiesti? Chianti, Brunello di Montalcino, Pinot Grigio, Barolo e Prosecco che piace molto, insieme all’Amarone della Valpolicella e al Collio. L’Italia registra un notevole successo anche per quanto riguarda lo spumante e -in particolare in ordine di preferenza- troviamo il Prosecco, l’Asti, il Trento Doc e il Franciacorta. La notizia ancora migliore, se possibile, è che questa del 2016 è stata un’ottima vendemmia: unitamente ad un’eccellente performance commerciale, una notizia che fa ben sperare anche per la produzione e l’offerta sul mercato per il prossimo 2017.