Vino: è boom delle etichette rosa

Le donne, in Italia, presenti nel settore vitinicolo aumentano sempre di più dando dei risultati molto positivi sono molto più interessate degli uomini al concetto di cultura del vino e primeggiano nei corsi di sommelier.

Antonello Maietta presidente dell’Associazione italiana sommelier ha spiegato che: “oggi il 30 per cento dei soci è composto da donne e nei corsi si è raggiunta la parità tra uomini e donne”.

Durante la manifestazione dell’Expo, l’Associazione delle Donne del vino ha dato origine a diversi event per dimostrare la capacità tutta al femminile di approcciarsi al settore vinicolo.

La presidente delle Donne del Vino, Giovanna Prandini, ha ribadito l’alto impegno delle imprenditrici.

Durante una manifestazione di due giorni svolta presso il Devero Hotel di Cavenago Brianza si è potuto degustare la produzione enologica di aziende condotte al femminile, provenienti da varie regioni italiane. Nella prima e seconda serata ci sono stati abbinamenti di vini, salumi e formaggi di alta qualità.

Un accenno particolare va al “Domnia Marta Rosa” del 2014 prodotto da uva merlot, decisamente brillante nel calice, fragante e piacevolmente fresco.

Un vino di carattere “Green Label 2013” è stato proposto da Antonella d’Isalto. Vino dai profumi di frutta rossa, prugne, sapientemente speziato. All’assaggio risulta molto fresco e morbido.

Il numeroso pubblico che ha partecipato alle due serate ha apprezzato le capacità delle donne viticultrici e la capacità di comunicare conoscenza e cultura del vino.

Tanta strada ha fatto la donnaa in questo campo se si pensa che in passato non esisteva alcun rapporto tra una donna e un bicchiere di vino. Durante l’Impero Romano esse non potevano nemmeno assaggiarlo. Oggi il vino non è più esclusiva del settore maschile; le donne sono sempre più protagoniste: appassionate, produttrici, venditrici, sommelier.

Si dimostrano più abili e capaci dell’uomo: uno studio ha dimostrato che l’olfatto e il gusto femminile sono più sensibili di quello maschile, e che una donna in un bicchiere di vino percepisce almeno 2 o 3 odori e sapori in più.

Le donne del “vino” sono molteplici lavorano presso aziende vitivinicole in maniera professionale. Alcune hanno ereditato e si sono trovate a gestire patrimoni di famiglia questo dimostra un segno di cambiamento dato che in passato questo passaggio avveniva solo agli eredi maschi.

Nadia Zennato, imprenditrice nel settore vinicolo, dice: “le donne hanno spiccate capacità sensoriali e gustative. Quello che ci differenzia è la determinazione. Siamo più pazienti, legate alla terra e alla natura qualità fondamentali per un buon vino”

Anche in questo settore, quindi, la donna è riuscita a prendersi la propria rivincita.

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